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I MANUALI DEL CAI A CURA DELLA CCTAM – LA FLORA ENDEMICA MINACCIATA DELLE MONTAGNE ITALIANE

Il titolo “La flora endemica minacciata delle montagne italiane” anticipa suggestioni e riflessioni sulle parole endemismo, minaccia e montagna. Gli autori trattano un tema specifico della Biodiversità, oltrepassano la percezione d’insieme del manto vegetale e colgono i particolari floristici come una lente di ingrandimento.

Scorrendo le pagine del libro diventiamo osservatori dell’ambiente. Il paesaggio, i colori e le forme ci avvicinano alla Botanica e cresce il desiderio di saperne di più sulla flora e sulle interazioni presenti con l’ambiente circostante. In ogni area scopriamo come sono fatte le diverse specie, di cosa hanno bisogno, come sono collegate tra di loro e quanto siano vulnerabili.

Le specie floristiche sono fortunatamente così tante e si è deciso che questo volume si limitasse a considerare, per numero e complessità, solo quelle endemiche. La scelta è mirata a suggellare specificità e legame esclusivo con il territorio, componendo un forte rapporto identitario. I territori di montagna, per morfologia e composizione, racchiudono singolari situazioni climatiche, altitudinali e di esposizione tali da consentire la vita a specializzazioni che arricchiscono lo scrigno della biosfera.

Questa straordinaria e singolare caratteristica è anche espressione di una maggiore vulnerabilità ai rapidi cambiamenti climatici. Le condizioni che incidono sull’endemismo sono tante, il problema è ormai planetario, e biologi, studiosi e scienziati di ogni provenienza non fanno che ribadire la gravità della situazione.

La pubblicazione evidenzia come la montagna svolga una funzione rifugio per la flora endemica. Il clima muta e le specie risalgono le sue pendici cercando nuove e più sicure aree. Le piante sono delle “transumanti”, migrano in latitudine e, quando non possono farlo, si inerpicano e guadagnano quota. Così le montagne diventano isole dove costantemente la vita continua ininterrotta a specializzarsi e a evolvere, e noi possiamo diventare guardiani di questi cambiamenti che si interfacciano con la fauna anch’essa presente e mutevole.