Sezione

La prematura scomparsa di Giordano.

Sabato 4 febbraio 2023, a soli 21 anni ha perso la vita in un tragico incidente stradale Giordano Sanginiti. Giordano è stato per molti anni uno stimatissimo allievo delle attività di Alpinismo Giovanile della nostra sezione.  Le esequie si sono svolte stamane presso i giardini di Villa Belvedere, proprio in prossimità della nostra sede sezionale. Vogliamo ricordarlo così Giordano, con un breve frammento di un suo scritto su un’escursione sulla via attrezzata Giovannelli. Vogliamo ricordarlo dalle sue parole, dalle sue emozioni provate nel corso di una delle tante  escursioni svolte con noi:

Un’escursione al Sentiero Attrezzato GIOVANELLI – Burrone di Mezzocorona (TN)

Caro diario,

oggi è stata una giornata memorabile per molti motivi. Mi sono svegliato alle sei e vestito, ho fatto colazione e sono partito per la piscina di Mirano, dove mi attendeva un pullman per portarmi in montagna, insieme agli altri ragazzi dell’alpinismo giovanile del CAI. Il viaggio è durato quasi tre ore, ma mi sono divertito tantissimo perché ho parlato e giocato molto. Arrivati in provincia di Trento, siamo scesi dal pullman e abbiamo indossato il kit da ferrata: caschetto, imbragatura e corde. A ognuno di noi ragazzi è stato assegnato un accompagnatore e siamo ripartiti con il pullman che ci ha avvicinato al punto di partenza. Arrivati a destinazione, ci siamo incamminati verso la parete da scalare. I secondi a partire eravamo io, un mio amico e l’accompagnatore di nome Michele. La prima parte non era ferrata, ma salendo ci siamo attaccati con i moschettoni sui cavi. Faceva molto caldo e, con i sassetti che cadevano giù ogni volta che qualcuno inciampava, ci abbiamo messo più di un’ora ad arrivare alla cascata. Mentre salivamo abbiamo trovato una vecchia scala che serviva a passare sopra a una forra: non faceva paura la forra, ma la scala ultra centenaria. Passata la scala ci siamo rimessi in cammino e dopo una decina di minuti ci siamo trovati davanti a una enorme cascata che abbiamo superato: non sotto, ma a fianco, perché non volevamo lavarci completamente. Ci siamo legati perché non dovevamo avere dubbi sulla sicurezza della cosa. Per fortuna non ci sono stati incidenti. Siamo arrivati a metà viaggio all’ora di pranzo e lì abbiamo trovato una cascata ancora più grande, lì sì che ci siamo divertiti: chi si lanciava sotto la cascata per rinfrescarsi, chi mangiava, chi andava a caccia di rane. Verso le due però siamo ripartiti per l’avventura. Abbiamo trovato molte scale arrugginite che servivano a passare per punti della montagna impervi. Abbiamo camminato senza sosta in una fitta vegetazione che emanava un forte odore di resina che non era neanche male. Molto spesso si trovavano dei ruscelli da dove si poteva bere acqua pura di alta montagna. Della gente che saliva e scendeva, non tanta, ma consistente per il posto. Siamo arrivati a una specie di baita chiusa, probabilmente un luogo dove qualcuno trascorrerà le vacanze natalizie. Abbiamo trovato un punto un pochino più largo e comodo dove ci siamo tolti le imbragature, dato che non ci servivano più. Ci siamo riforniti di acqua e ce la siamo lanciata addosso come in una battaglia a squadre e poi ci siamo di nuovo riforniti di acqua ma per berla. Siamo arrivati sulla funivia e dato che si poteva vedere il panorama dalla terrazza panoramica mi è venuto un colpo quando mi sono reso conto della discesa che dovevamo fare con la funivia. Per fortuna è andato tutto liscio come l’olio. Scendendo ho capito che siamo stati velocissimi a salire, dato che ci abbiamo messo quasi due minuti per arrivare con i piedi a terra. Ci siamo cambiati i vestiti sudatissimi, abbiamo mangiato qualcosa e siamo ripartiti alle sette. Molti ragazzi e bambini si sono riposati, compreso io, e verso le nove siamo arrivati a Mirano. Mi è venuto a prendere mio papà e mi ha portato a casa. Tutti volevano sapere come era andata, ma non sono riuscito a spiegargli tutto. Sono andato a dormire subito perché ero talmente stanco che non stavo in piedi.

Giordano Sanginiti

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Durante la cerimonia funebre svoltasi stamattina 11 febbraio 2023, il nostro past president Marco Padoan ha voluto leggere una breve memoria di Giordano.

Ecco il testo:

Porto il saluto e l’abbraccio del CAI Club Alpino Italiano, della sezione di Mirano “Alberto Azzolini”, della quale Giordano era socio e spesso presente per anni alle attività di Alpinismo Giovanile. Da parte del presidente Stefano Marchiori e di tutti gli accompagnatori e accompagnatrici che l’hanno conosciuto e apprezzato.

Proprio qui, dove c’è la sede ho conosciuto Giordano poco più che bambino, accompagnato da mamma e papà, io da poco Presidente della sezione.

Ho avuto il privilegio di accompagnare personalmente, e fatto accompagnare, un ristretto ma bellissimo gruppo di ragazzini e ragazzine, durante il difficile percorso che li ha portati a diventare ora giovani adulti.

Grazie anche al loro entusiasmo, energia, voglia di fare, il gruppo di Alpinismo Giovanile si è mantenuto ed è cresciuto anche in termine di accompagnatori/trici. Grazie anche a loro ho anche continuato il mio impegno alpinistico.   Un grazie a tutti genitori che fanno fare l’esperienza del Montagna e della natura ai loro figli e figlie.

Alla raccolta delle iscrizioni per l’uscita successiva, ci si chiedeva: “c’è’ Giordano? quello con lo zaino grande”.

Perché la sua presenza era certezza di divertimento e di aggregazione.

È mitico il suo zaino ed il suo rilevante contenuto: mamma Elena, come tutte le mamme, aggiungeva sempre qualche cosa non si sa mai.

Un po’ alla volta Giordano (come altri ragazzi e ragazze) si è fatto convincere a limitare e alleggerire. Non deve mancare nulla dell’indispensabile, il resto non serve per salire in Montagna. Ho saputo che lo raccontava poi anche a casa! Era diventato autonomo e consapevole.

Ho avuto il privilegio di accompagnarlo su sentieri ripidi, più’ o meno innevati, fargli stringere i lacci degli scarponi al punto giusto, rincuorarlo quando giustamente timoroso aveva paura di scivolare in discesa, spiegargli qualche regola di prudenza.

Era stanco sudato e bagnato a fine giornata di una delle prime uscite invernali, e mi chiedevo se l’avrei rivisto alle uscite successive.

Invece SI’, per anni, alternando la frequentazione del gruppo scout, altra sua passione.

L’ho rivisto per caso qualche tempo fa: io non l’avevo riconosciuto, così grande e con la barba. Era mattina presto e andava in Ospedale al tirocinio, mi ha raccontato che andava spesso in montagna, ed è stata per me una grande soddisfazione (e un po’ di apprensione perché un po’ di rischio c’è sempre).

Già mi immaginavo di rivederlo tra qualche anno a tenere qualche lezione di Pronto Soccorso ai corsi di Alpinismo e ai bambini.

Invece sei andato avanti, in alto, all’improvviso.

Grazie Giordano per averti conosciuto, vai leggero e senza più fatica, con uno zaino grande con la nostra stima, bellissimi ricordi, il nostro affetto.

Marco

Ad maiora