da Stefano Marchiori | Set 26, 2021 | Menu Sito, Pagine Varie, Sezione
A CURA DEGLI OPERATORI NATURALISTICI CULTURALI DEL COMITATO SCIENTIFICO DEL CLUB ALPINO ITALIANO
SEZIONE DI MIRANO – CSC
ALMANACCO / AGENDA ONC-CSC 2022
Con il 2022 arriva la ventunesima agenda/almanacco.
Un lavoro corale, realizzato da un gruppo di OPERATORI NATURALISTICI CULTURALI DEL CSC, in collaborazione con la sezione di Mirano (VE), di cui faccio parte.
Il tema individuato e scelto per questo appuntamento entrato oramai nella consuetudine della nostra Associazione è legato al nostro modo di andare in montagna. L’argomento di questa edizione sono i nostri amici uccelli; il titolo è:
LE ALI DELLA MONTAGNA
UCCELLI DELLE MONTAGNE ITALIANE
Saranno proposte 36 specie che caratterizzano i cieli delle nostre montagne, corredate da oltre 200 tra disegni e fotografie, per un totale di 352 pagine illustrate. Gran parte delle immagini provengono dall’archivio www.birds.it di Luigi Sebastiani.
La richiesta di acquisto oppure la cartolina o il modulo d’ordine, può essere fotocopiato, scannerizzato e inviato via e-mail: segreteria@caimirano.it oppure a ugoscorte@yahoo.it.
La cartolina ed il modulo d’ordine li potrete scaricare dal sito web www.montagnadilibri.com
Il curatore e coordinatore del lavoro Ugo Scortegagna
da Stefano Marchiori | Set 13, 2021 | Home, Menu Sito, Sezione
Evento organizzato in collaborazione con il CAI Veneto e le Sezioni di Mestre, Mirano, San Donà di Piave e Venezia:
Secondo una tradizione millenaria, il 25 marzo del 421 è riconosciuto come il giorno di fondazione della città di Venezia, come testimonia la fonte manoscritta del Chronicon Altinate e, in tempi più recenti, Marin Sanudo il quale, descrivendo il grande incendio di Rialto del 1514 nei suoi Diarii, scrive:
«Solum restò in piedi la chiexia di San Giacomo di Rialto, la qual fu la prima chiexia edificata in Venetia dil 421 a dì 25 Marzo, come in le nostre croniche si leze.»
Venezia entrò “in possesso” della Foresta, ora demaniale regionale, del Cansiglio a partire dai primi anni del XV° secolo, quando anche il territorio bellunese chiese protezione alla Serenissima Repubblica. Il Cansiglio ha rivestito un’enorme importanza per lo Stato veneziano; infatti la sua ricca faggeta fu impiegata nella produzione di remi, di legname da opera e carbone.
Il Cansiglio è stato la culla della selvicoltura, in quanto proprio in questo “bosco di S. Marco” (come in quello del Montello) i forestali pongono l’origine del moderno concetto di gestione forestale, attestato dagli straordinari “Catastici”. Nessuna foresta al mondo ha un piano di gestione da oltre 500 anni!
La “due giorni in Cansiglio” di sabato 18 e domenica 19 Settembre 2021 si pone come tassello celebrativo di questa straordinaria ricorrenza offrendo momenti di riflessione storica e tecnica applicati alla splendida faggeta dell’Alpago oggi così, certamente per la profonda cultura forestale dell’arco alpino bellunese e delle gerarchie del serenissimo Arsenale veneziano.
Locandina
Programma
da Stefano Marchiori | Set 12, 2021 | Menu Sito, Pagine Varie, Sezione
LE ALPI VENETE LA NOSTRA PELLE LA NOSTRA STORIA
COSA SONO “LE ALPI VENETE”?
Le Alpi Venete, testata promossa da un centinaio di Sezioni CAI di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige sotto gli auspici della Fondazione Antonio Berti, nasce oltre settant’anni fa, precisamente nel marzo del 1947, in occasione del Convegno delle Sezioni Trivenete del CAI, allora tenuto a Vicenza. Se inizialmente era stata concepita come Notiziario intersezionale triveneto a periodicità quadrimestrale, dal 1951 la rivista opterà per la semestralità divenendo Rassegna delle Sezioni Trivenete del Club Alpino Italiano, proponendosi come cartaceo luogo di ricerca per chi intende approfondire la conoscenza della tematica alpinistica, scialpinistica, escursionistica, sociale e culturale inerente la montagna dell’area geografica nord-orientale, soprattutto dolomitica.
Del resto, il nome è un lontano richiamo all’antico oronimo Die Venetianer Alpen, che indicava la regione alpina sommariamente compresa tra Ortles e Alpi Giulie. La periodicità diviene dunque semestrale (due numeri l’anno: Autunno-Inverno e Primavera-Estate) e fin dallo storico convegno vicentino del 1947, la rivista continua tuttora a essere puntualmente editata.
UN PO’ DI STORIA
Nel gruppo dei fondatori della testata sono presenti alcuni tra i più bei nomi dell’alpinismo e del CAI nostrano, come il veneziano Alfonso Vandelli, il trevigiano Bepi Mazzotti, il triestino Carlo Chersi, l’udinese Giovanni Battista Spezzotti, il padovano Oreste Pinotti, il vicentino Umberto Valdo, lo “zoldano” Giovanni Angelini. Tra loro anche il sessantacinquenne Antonio Berti (1882-1956), illustre figura patriarcale dell’alpinismo dolomitico, anonimo autore del primo editoriale (nr. 1, luglio 1947). Già dagli esordi sarà il figlio Camillo Berti (1920-2018) a coordinare con acume e rigore il brillante progetto. Nel nucleo redazionale originario troviamo pure il vicentino Gianni Pieropan (1914-2000), sodale ideale di Berti nella cura della linea editoriale e figura-cardine che seppe sempre garantire qualità e continuità alla testata. La famiglia Berti, peraltro, stringerà ancor più il legame con la rassegna grazie ai disegni di Paola De Nat che andranno a illustrare, con peculiare originalità grafica, tutte le copertine di Le Alpi Venete fino al 1987. Da quell’anno la rivista si rinnoverà completamente rispettando sempre i canoni di austerità e competenza grazie al grande lavoro svolto da Armando Scandellari, Silvana Rovis, Danilo Pianetti e Fabio Favaretto. L’innovativa veste grafica sarà invece curata da Gianluigi Pescolderung, che continua tuttora a firmarla e che oggi ha assunto il ruolo di vicedirettore.
Attualmente il direttore responsabile della rivista, che come da statuto coincide con la carica di presidente della Fondazione Antonio Berti, è il padovano Angelo Soravia; mentre la redazione operativa è composta (oltre ai citati) da Mirco Gasparetto, Franco Soave e Francesco Lamo, supportata da Fiorella Bellio per la Segreteria redazionale, Diego Stivella per il sito web e Roberto Zanrosso per la gestione degli arretrati.
LA MISSIONE
Fin dalle origini, i compiti essenziali della rivista continuano a essere quelli di documentare l’attività alpinistica, scialpinistica ed escursionistica sulle montagne trivenete in genere, con particolare riguardo all’area dolomitica; di favorire la pubblicazione di studi e ricerche a livello storico, geografico e culturale, nonché tecnico-alpinistico e per la sicurezza, sostenendone la divulgazione anche mediante estratti monografici; di promuovere il dibattito su problemi sia d’interesse sociale, sia riguardanti l’alpinismo e l’escursionismo in generale, intesi anche nel periodo invernale; di promuovere e sostenere iniziative dirette ad approfondire e diffondere la conoscenza consapevole della montagna; di sostenere e favorire la pubblicazione di lavori monografici riguardanti ambiente, storia, attività alpinistica, scialpinistica, escursionistica.
In oltre settant’anni d’attività della rivista, grazie a coloro che in tutte le forme vi hanno collaborato, sono stati editi senza soluzione di continuità oltre 150 numeri: ben più di 15.000 pagine che scandiscono scritti di saggistica e biografie, servizi d’attualità e monografie, relazioni tecniche e notizie di nuove ascensioni, recensioni di volumi e pubblicazioni riguardanti la montagna, cronache sezionali e informazioni generali.
In questi ultimi settant’anni, oltre ad almeno un centinaio d’appassionati di montagna che hanno pubblicato i loro testi, hanno firmato contributi per Le Alpi Venete pure personaggi quali Dino Buzzati, Mauro Corona, Paolo Rumiz, Enrico Camanni, Paolo Cognetti… hanno inviato loro scritti alpinisti che portano i nomi di Enzo Cozzolino, Renato Casarotto, Reinhold Messner, Alessandro Gogna… sono stati intervistati decine e decine di protagonisti della montagna come Gino Soldà, Paula Wiesinger, Armando Aste, Raffaele Carlesso, Georges Livanos, Annetta Stenico, Bepi De Marzi, Luisa Iovane e Heinz Mariacher, Luca Visentini, Nives Meroi e Romano Benet, Marco Furlani, Lalla Morassutti, Maurizio Giordani, Ignazio Piussi …
Editrice d’una ventina d’estratti monografici storici, d’esplorazione e illustrativi, Le Alpi Venete è oggi un inossidabile contenitore che raccoglie, veicola e vuole tutelare l’enorme patrimonio culturale della grande comunità che guarda alla montagna. Le Alpi Venete è acquistabile esclusivamente tramite spedizione in abbonamento postale, da sottoscrivere presso le Sezioni CAI.
Mirco Gasparetto (caporedattore)
www.lealpivenete.it
da Stefano Marchiori | Ago 20, 2021 | Menu Sito, Sezione
Informiamo i soci che giovedì 26 agosto prossimo, la nostra Sezione CAI riapre con i consueti orari: dalle ore 21:00 alle ore 22:30.
Ricordiamo che per disposizione dell’Amministrazione del Comune di Mirano potranno accedere all’interno dei locali ove si svolgono le attività sezionali, di proprietà comunale concessi in utilizzo, soltanto coloro che dispongono di una delle certificazioni verdi Covid 19, con la sola eccezione per i soggetti esclusi, per età o certificazione medica rilasciata, dalla campagna vaccinale.
da Stefano Marchiori | Ago 10, 2021 | Menu Sito, Sezione
Con infinita tristezza e commozione, il Presidente Generale Vincenzo Torti ha dato il triste annuncio dell’improvvisa perdita di Umberto Andretta, attuale componente del Comitato direttivo centrale e già Presidente del Collegio nazionale dei Revisori dei conti. «Competenza, disponibilità e correttezza, unite ad una grande umanità sono state le doti per le quali resterà vivo nel ricordo di tutti», scrive il Presidente generale Vincenzo Torti. «I costanti, quasi quotidiani, contatti nel comune impegno di presidenza si confrontano ora con l’incredulità di una notizia che crea dolore, un grande dolore”, scrive ancora il Presidente generale. Ai cari familiari va la vicinanza sincera di tutti noi. Al nostro Umberto un abbraccio carico di amicizia e affetto sinceri», conclude Torti.
Il Presidente del CAI Veneto, Renato Frigo scrive:
“Ieri un grave lutto ci ha colpito, Umberto Andretta ci ha lasciati. Una persona di una disponibilità infinita e di grande competenza nel suo lavoro di commercialista, che ha messo a disposizione del CAI assumendo incarichi prestigiosi, svolti sempre con onestà e trasparenza in puro stile scout, associazione a cui apparteneva da sempre. Grazie per tutto quello che hai fatto, lasci un dolore incolmabile nella Tua famiglia e dentro tutto il CAI, buona strada.”
Da parte della nostra Sezione, il profondo dispiacere per aver perso improvvisamente ed inaspettatamente una importante figura di di riferimento per tutti noi. Un uomo sempre pieno di una carica emotiva esemplare, sempre impegnato nella crescita del nostro sodalizio.
Ciao Umberto, ci mancherai !!!!
da Stefano Marchiori | Lug 31, 2021 | Home, Menu Sito, Pagine Varie
Negli ultimi giorni le maggiori testate giornalistiche nazionali e locali hanno dato ampio risalto alla
notizia che il passo Giau potrebbe essere deturpato da una nuova struttura ricettiva di 40mila
metri cubi, di cui 24 mila fuori terra. Il Comitato Direttivo Regionale del CAI Veneto unitamente
alla Commissione Interregionale Tutela Ambiente Montano Veneto Friulano Giuliana, si oppone
con forza al progettato intervento, e si unisce alle posizioni delle altre associazioni ambientaliste e
alla nota del Presidente di Italia Nostra sez. di Belluno.
La realizzazione del nuovo comprensorio immobiliare eserciterebbe un impatto devastante sulla
zona “Pelmo-Croda da Lago” delle Dolomiti, riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Il passo Giau è parte integrante di questo territorio e, nello specifico, l’intervento edilizio in
oggetto si localizza nei pressi dell’area buffer del Sistema 1, recando potenziali danni al paesaggio
e all’integrità del sito.
“Siamo convinti – aggiunge il Presidente Renato Frigo – che il nuovo albergo a 5 stelle sia del tutto
inutile tenendo conto che passo Giau è a poca distanza da località turistiche, molto rinomate e
frequentate, quali Cortina d’Ampezzo e Val Badia”.
Il CAI Veneto si riserva di intraprendere tutte le azioni necessarie presso gli enti pubblici preposti
alla tutela del territorio, invitandoli ad una rigorosa valutazione dell’ipotesi progettuale.
CAIVenetoSalvaguardiaPassoGiau CAIVenetoSalvaguardiaPassoGiau